LA VILLA DEI GORDIANI Dalla Vita dei tre imperatori Gordiani, di Giulio Capitolino, uno scrittore della tarda romanità, stralciamo: "Esiste ancor oggi la casa dei Gordiani, ed una loro villa sulla Prenestina con un porticato tetrastilo di duecento colonne di cui cinquanta di marmo caristio (con striature bianche e verdi, detto cipollino e proveniente dall’Egitto); cinquanta di marmo Claudiano (rosato, proveniente dall’Anatolia) e cinquanta di Numidico (giallo-oro proveniente dall’Africa), tutte di equal misura. Al suo interno si aprivano grandiosi saloni lunghi cento piedi ciascuno e naturalmente tutti gli altri ambienti erano proporzionati alla grandiosità dell’edificio. Degne di nota erano soprattutto le terme che non avevano l’eguale in tutto il mondo, escluse quelle di Roma ..." Come testimoniano le altre ville del suburbio, anche questa dei Gordiani occupò l’area di una modesta villa di età repubblicana e si sviluppò nel II e soprattutto nel III e IV secolo d.C.; é dunque probabile che il complesso si formò inglobando precedenti strutture architettoniche. Tra i resti che compongono la villa si distinguono: a) un complesso di cisterne; b) un’aula absidata; c) un’aula ottagonale. Il complesso di cisterne rappresentava la principale riserva idrica di tutto il comprensorio monumentale. Era costituito da una grande cisterna quadrangolare in opera mista a due piani, munita esternamente di potenti contrafforti. Il piano superiore, coperto da una volta a crociera, con il pavimento e le pareti rivestiti di signino per impermeabilizzazione, era la vera e propria conserva d’acqua, mentre l’inferiore, diviso in due ambienti comunicanti per mezzo di due aperture ad arco, serviva da costruzione. Addossata a questa è visibile un’altra cisterna più piccola, semisotteranea, di forma rettangolare e costruita in opera laterizia. L'aula absidata. A poca distanza dalle cisterne si trovano i resti di un’aula, coeva alla cisterna, che aveva probabilmente una funzione termale Mentre il lato esterno, esposto ad ovest, è rettilineo, quello interno, rivolto ad oriente, è curvilineo e conserva tre nicchie. L’aula conserva buona parte della volta, a forma di conchiglia e decorata in stucco. L'aula ottagonale è l’ambiente più caratteristico di tutto il complesso per la sua pianta ottagonale e con pareti interne che presentano nicchie rettangolari e curvilinee, decorate con stucchi che formano cerchi intrecciati con animali fantastici al centro. Grandi archi di scarico sormontano le nicchie e sorreggono la cupola emisferica, costruita con anfore di terracotta inserite nella muratura con lo scopo di alleggerire il peso della volta. L’edificio era illuminato da grandi occhi circolari. Datata alla metà del III secolo d.C., l’aula, si ritiene, abbia avuto la funzione di ninfeo o di ambiente termale. Per la sua posizione elevata ed isolata rispetto alle altre costruzioni, nel Medioevo, essa fu prescelta per innalzarvi una torre che dominasse la campagna circostante e costituisse un asilo sicuro per i potenti signori del tempo. Di questa torre rimane un pilastro circolare che probabilmente sosteneva la copertura o costituiva il perno per la scala di accesso al piano superiore. La torre è documentata dal secolo XIII col nome di "monumentum"; nella Bolla di Onorio III viene menzionata come "turrim quae dicitur monumentum". Nel 1347, nei suoi pressi, vi si accamparono le truppe dei Colonna che muovevano da Palestrina per andare a combattere a Roma contro Cola di Rienzo. Il casale del monumento fu poi acquistato dai Colonna nel 1422 e da questi ceduto al cardinale Domenico Caprinica. Nel 1571 entrò a far parte delle proprietà di Vincenzo Rossi dello Schiavo e da questa famiglia derivò la denominazione Tor de’ Schiavi", data a tutto il complesso. IL MAUSOLEO Il monumento più conservato tra i resti del complesso dei Gordiani è un ampio mausoleo circolare che risale all’epoca costantiniana. E’ un edificio a pianta circolare, in opera laterizia, a due piani di cui il sotterraneo, a forma di corridoio, con nicchie curvilinee alternate a rettilinee, è disposto ad anello intorno ad un robusto pilone centrale. Coperto da una volta a botte ed illuminato tramite finestre a feritoia, il locale era adibito alla deposizione dei defunti. Il piano superiore, destinato alle cerimonie funebri, ha uguale alternanza di nicchie ed è ricoperto da volta a cupola con grandi occhi circolari per l’illuminazione. Sulla superficie esterna del muro che si alza oltre la spinta della volta, sono ancora visibili cornici e fasce decorative in mattoni, e mensole in marmo. L’edificio era preceduto da un portico colonnato con ampia gradinata frontale su modello del Pantheon. L’intera costruzione ripete quella del Mausoleo di Romolo, figlio dell’imperatore Massenzio, edificato, nella stessa epoca, sulla via Appia. Il Mausoleo del complesso dei Gordiani, sembra, però, non aver alcun collegamento strutturale e funzionale con la villa dei Gordiani, né si conosce a chi fosse dedicato. LA BASILICA CRISTIANA Ad est del Mausoleo sorge la Basilica, a pianta circense, anch’essa databile in età costantiniana. Le navate laterali, separate da quella centrale da pilastri che sostengono archi, si prolungano, senza interruzione, nel deambulatorio che corre dietro l’abside. Non si conosce a chi fosse dedicata la basilica ed anonima rimane anche la piccola catacomba sottostante, a due piani, di cui si intravede solo l’imboccatura da via Rovigno d’Istria e della quale non è stato possibile accertare il carattere cristiano per mancanza di prove storiche ed archeologiche.
|
|